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Colloquio di Lavoro: Come fare una grande impressione (10 regole)

Affrontare un colloquio di lavoro può essere una sfida. Ecco come prepararti al meglio, evitare errori comuni e fare una buona impressione!

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Colloquio di Lavoro: Come fare una grande impressione (10 regole)

Hai un colloquio di lavoro da sostenere, non sai come prepararti e sei nel panico più totale?

Tutte le tue certezze stanno vacillando di fronte alla grande opportunità di un incontro conoscitivo con l’azienda?

La sola idea di presentarti ad un colloquio di lavoro con il recruiter o il responsabile della selezione sta aumentando a dismisura la tua ansia da prestazione?

💪 In questo articolo daremo risposta a tutte le tue domande e ti aiuteremo a prepararti al meglio!

Il tuo percorso verso il successo inizia ora.

Il Colloquio di Lavoro

Finalmente dopo aver inviato una quantità indefinita di candidature ad un numero altrettanto indefinito di aziende, è accaduto l’impensabile!

Un’azienda ha valutato il tuo curriculum vitae in maniera positiva e ti ha risposto.

Non solo… ti ha invitato per un incontro conoscitivo e conseguente colloquio di lavoro.

E ora? Che si fa??

Non puoi certamente bruciare un’occasione simile e, come si suol dire, la preparazione è la chiave del successo e, dunque, occorre essere preparati!

Ma qui interveniamo noi con alcuni spunti e consigli utili per affrontare nella maniera migliore la fase di incontro con l’azienda.

Introduzione al Colloquio di Lavoro

Il colloquio di lavoro è una tappa cruciale nel processo di assunzione, non solamente per il candidato.

L’azienda infatti ha già valutato tutte le candidature ricevute e selezionato i profili più interessanti.

Li convoca per un incontro conoscitivo e pone a ciascuno una serie di domande.

Tutte, essenzialmente, volte a:

1 Valutare le competenze e l’idoneità del candidato

Uno degli obiettivi principali di un colloquio di lavoro è valutare se il candidato possiede le competenze, le conoscenze e l’esperienza necessarie per svolgere il ruolo in modo efficace.

Durante l’intervista, l’azienda cerca di determinare se il candidato è idoneo per la posizione e se corrisponde alle aspettative.

2 Conoscere la personalità e la cultura del candidato

Oltre alle competenze tecniche, un’azienda desidera capire se il candidato si adatta alla cultura aziendale e se ha la personalità e le qualità che si integrano bene con il team esistente.

Questo aiuta a garantire una buona aderenza culturale e a promuovere un ambiente di lavoro armonioso

3 Valutare l’interesse e l’impegno del candidato

Un altro obiettivo importante è valutare quanto il candidato sia interessato al ruolo e all’azienda stessa.

Un’azienda vuole individuare candidati motivati e impegnati che vedano la posizione come una prospettiva a lungo termine.

La determinazione e l’entusiasmo del candidato possono influenzare la decisione di assumere o meno.

Resta inteso, come è ovvio, che oltre a questi obiettivi principali, un’azienda può avere obiettivi specifici legati alle esigenze del ruolo o della sua strategia di assunzione.

Come prepararsi al Colloquio di Lavoro

Ci sono sicuramente un gran numero di elementi da tenere in considerazione.

Ma noi vogliamo iniziare dalle basi e da quelle regole che riteniamo imprescindibili.

Ecco quelle che noi riteniamo essere le 3 regole fondamentali per sostenere un colloquio di lavoro vincente:

  • Sii preparato
  • Sii professionale
  • E, più di ogni altra cosa, sii te stesso

Sembrano cose scontate ma non lo sono.

Il giorno del colloquio si avvicina, comincia a darti da fare ora!

🚀 Top Tip: Il futuro è alle porte e nel giro di pochi anni il primo colloquio di lavoro potrebbe essere sostenuto completamente da un avatar virtuale: dai un’occhiata qui

Domande frequenti nel colloquio di lavoro

Ecco un elenco delle 40 domande frequenti che potrebbero essere fatte durante un colloquio di lavoro.

Queste domande coprono una vasta gamma di argomenti comuni che i potenziali datori di lavoro potrebbero voler esplorare durante le primissime fasi di screening.

Tieni presente che ogni colloquio segue delle dinamiche del tutto imprevedibili ed in larga parte conseguenti alle risposte date.

Le domande, ovviamente, possono variare in base al ruolo per cui ci si candida, all’azienda e all’intervistatore:

Prime 10 domande frequenti nel colloquio

1 Parlami un pò di te… 

🚀 Top Tip: Leggi il nostro approfondimento su come rispondere alla domanda “mi parli di lei” in apertura di colloquio

2 Quali sono i tuoi punti di forza?

3 Quali sono i tuoi punti deboli?

4 Perché sei interessato a questa posizione/azienda?

5 Cosa sai dell’azienda?

6 Quali esperienze lavorative hai avuto in passato?

7 Come ti vedi in questa posizione?

8 Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine?

9 Come affronti il lavoro sotto pressione?

10 Come gestisci i conflitti sul posto di lavoro?

Altre 10 domande nel colloquio di lavoro

11 Hai esperienza nella gestione di progetti o team?

12 Come ti mantieni aggiornato sulle ultime tendenze nel tuo settore?

13 Quali sono le tue competenze più importanti per questo ruolo?

14 Descrivi una situazione in cui hai risolto con successo un problema complesso.

15 Quali sono le tue aspettative salariali?

16 Come ti motivi sul lavoro?

17 Hai esperienza nella gestione dei clienti o delle relazioni con i clienti?

18 Hai esperienza nella gestione dei budget?

19 Come descriveresti il tuo stile di comunicazione?

20 Hai esperienza nella gestione di progetti a scadenza stretta?

Ulteriori domande frequenti durante i colloqui

21 Quali sono le tue qualità di leadership?

22 Come ti adatti al cambiamento?

23 Cosa ti rende un candidato unico per questa posizione?

24 Come gestisci il tuo tempo e le tue priorità?

25 Hai esperienza nell’uso di specifici strumenti o software nel tuo campo?

26 Descrivi un momento in cui hai dovuto lavorare in un team diversificato

27 Ti è capitato di avere problemi con i colleghi? Se SI, come li hai risolti?

28 In che modo ti mantieni motivato quando le cose diventano difficili?

29 Come reagisci alle critiche costruttive?

30 Qual è il tuo modo di affrontare situazioni di lavoro stressanti?

Altre 10 domande frequenti nel colloquio di lavoro

31 Hai esperienza nella formazione o nell’addestramento di altri dipendenti?

32 Descrivi una situazione in cui hai dovuto prendere una decisione difficile

33 Come ti relazioni con i tuoi superiori?

34 Cosa fai per migliorare costantemente le tue competenze professionali?

35 Quali sono i tuoi interessi al di fuori del lavoro?

36 Hai esperienza nella gestione di progetti complessi?

37 Come ti adatti a un ambiente di lavoro collaborativo?

38 Hai esperienza nel lavoro remoto o nella gestione di un team remoto?

39 Descrivi una situazione in cui hai dovuto gestire una scadenza stretta

40 Come affronti i feedback negativi?

💡 Importante: ecco un approfondimento sulle 50 domande frequenti e 50 risposte efficaci

10 regole per un colloquio di lavoro vincente

10 Regole per un Colloquio di Lavoro Vincente

Vista l’importanza che riveste la fase conoscitiva tra azienda e candidato, abbiamo creato un decalogo con 10 regole da seguire.

Sono dieci suggerimenti che i nostri esperti di head hunting, i famosi “cacciatori di teste”, consigliano di tenere a mente per prepararsi a sostenere un colloquio di lavoro.

Possiamo definirle le 10 regole universali per affrontare al meglio l’incontro con l’azienda!

Iniziamo:

1 Cambia prospettiva

2 Fai un passo avanti

3 Mettiti in discussione

4 Non mentire

5 Il ruolo per il quale sei intervistato

6 Punti di forza e di debolezza

7 Approfondisci il punto n.6

8 La postura

9 La prima impressione è quella che conta

10 The elevator pitch

Vediamo nel dettaglio ciascuna regola e come, attraverso ognuna di esse, si possa aumentare le nostre chance di superare il colloquio in maniera brillante.

Valuta questi suggerimenti non singolarmente ma come un pacchetto di regole da seguire in toto.

Partiamo dal “Think client…”

#1 Cambia prospettiva

Considera l’azienda che vai ad incontrare come se fosse un tuo cliente:

  • Cerca di sapere tutto su di lui
  • Fai delle ricerche
  • Vedi le ultime news
  • Sii preparato su chi vai ad incontrare
  • Conosci i suoi brand
  • Studia la mission aziendale
  • Fai tesoro dei suoi valori

#2 Fai un passo avanti

In apertura di colloquio fai un passo verso l’azienda (ovviamente s’intende un passo metaforico).

Dimostra concretamente che nel tuo lavoro di studio dell’azienda avrai cercato e trovato un appiglio, un’informazione o una news della quale parlare.

Fai vedere il tuo reale interesse all’azienda.

La chance di aprire il colloquio di lavoro dimostrando interesse e conoscenza dell’azienda dev’essere una priorità!

#3 Mettiti in discussione

Sei sicuro di essere adatto al lavoro per il quale sarai intervistato?

Hai effettivamente almeno l’80% dei requisiti?

Riguarda bene il tuo curriculum e le tue attitudini personali e fai match con la job description della posizione per cui concorri.

#4 Non mentire

Le bugie hanno le gambe corte e, per quanto possa sembrare incredibile, occorre sapere che le aziende fanno le verifiche sui candidati!

In particolar modo le aziende statunitensi, dove il trust è un elemento fondamentale.

Mentire o utilizzare una piccola e veniale bugia, può sembrare una soluzione veloce per toglierti da una situazione spinosa.

Ma il rischio di incappare in una rejection post verification è troppo alto e, detto senza tema di smentita, non ne vale davvero la pena.

E poi a volte le verifiche sono immediate e condotte direttamente dal recruiter.

Una su tutte? La conoscenza delle lingue.

Hai scritto nel CV che sei fluente in inglese?

Well, you’d better be!

Metti subito in conto che una domanda in lingua inglese arriverà nel 90% dei casi!

#5 Il ruolo per il quale sei intervistato

Leggi bene la job description e preparati bene su come identificare le tue skills con i diversi requisiti richiesti dall’azienda.

Esperienze pregresse, attitudini personali, etc etc…

E soprattutto sii preparato alla classiche domande:

  • Perché proprio tu?
  • Perché pensi di essere il candidato giusto?
  • Cosa ti spinge a lavorare per questa azienda?

#6 Punti di forza e di debolezza

Tra le domande poste durante il colloquio di lavoro, ne arriverà immancabilmente una sui tuoi punti di forza e debolezza:

  • Quali sono i tuoi punti di forza?
  • Quali sono le tue debolezze?

Qui la gente risponde nei modi più svariati, introducendo talvolta anche episodi di vita personale del tutto fuori contesto.

Una volta un candidato, alla domanda su quale fosse un suo punto di debolezza, dopo attenta riflessione rispose: “non chiamo gli amici e quelli si lamentano”.

Ricordati che le strengths e weakness che cerchiamo sono relative al ruolo, al punto 5!

Rifletti su quali siano i tuoi punti di forza rispetto al ruolo per cui sei intervistato.

Fai lo stesso riguardo le tue debolezze o, in maniera più analitica, dove ritieni di essere più debole rispetto ai requisiti del ruolo del quale si cerca il candidato più adatto.

#7 Approfondisci il punto n.6

Massima preparazione sulla regola 6.

Dopo un’analisi attenta e dettagliata dei punti #5 e #6, prendi un foglio di carta e scrivi le tre aree di forza che una persona che lavora nel ruolo ricercato deve avere.

Poi scrivi le 3 cose che sicuramente sono invece un problema.

Giusto per fare un esempio: Ruolo di contabile

  • Certamente la distrazione sui numeri è un problema
  • Essere una persona molto precisa e meticolosa è un punto di forza

Devi arrivare al colloquio di lavoro con la consapevolezza dei tuoi 3 punti di forza e i 3 punti di debolezza rispetto al ruolo per il quale ti candidi.

#8 La postura

Stai andando ad un colloquio di lavoro e devi dimostrare che sei la miglior risorsa da assumere.

Ricorda: oltre ai contenuti c’e la forma!

Abbigliamento adatto per il tipo di azienda e adeguato al tipo di ruolo.

Come sei seduto, come ti muovi, gestures and behaviour parlano moto di te.

E’ il mondo della comunicazione non-verbale.

Noi tutti parliamo sia con la voce sia con il corpo.

E moltissime ricerche dimostrano che la comunicazione non verbale, definita anche come la comunicazione delle emozioni, penetri prima di quella verbale!

Cioè i recettori neuronici mandano immediatamente impulsi in base alla vista prima che all’udito.

Sta a dire che come ti presenti mi parla di te molto prima che tu abbia aperto bocca!

#9 La prima impressione è quella che conta

La prima impressione é quella che conta.

E nel colloquio di lavoro questo è più vero che mai!

Massima preparazione sulla comunicazione orale e massima attenzione alla comunicazione non verbale.

Quello che dirai deve essere preparato meticolosamente secondo le regole che abbiamo appena analizzato.

Niente dev’essere lasciato al caso.

#10 The elevator pitch!

Hai mai sentito parlare di “Elevator Pitch”?

“Elevator”, in inglese, significa “ascensore”.

E l’Elevator pitch è un discorso completo e compiuto che dovresti essere in grado di fare nel tempo di salita/discesa di un ascensore.

La domanda, dunque, è:

dopo tutto questo lavoro di riflessione e di preparazione su te stesso, sull’azienda e sul ruolo per il quale vuoi essere selezionato, sei ora in grado di dire chi sei, perché ti devono assumere e quale valore aggiunto porti all’azienda in soli 3 minuti effettivi?

Perché in soli tre minuti?

Semplice, perché ogni minuto con il selezionatore conta!

Ed il colloquio di lavoro è già iniziato nel momento in cui varchi la soglia d’ingresso dell’azienda, dalla reception all’ascensore.

E in ascensore la domanda perché è qui può arrivare. E la risposta non può essere “ho risposto a un annuncio”.

Neppure “devo vedere il Sig. Tal de’ Tali” che magari è proprio quello lì in ascensore con te.

La risposta sara… “perchè sono il miglior contabile che abbiate mai incontrato!”

Oppure “perché adoro questa azienda e non mi sembra vero di poter mettere tutto il mio bagaglio di conoscenza al Vostro servizio!”

Ovviamente questi sono solo esempi per far comprendere il tipo di atteggiamento da mantenere.

Ma il tempo utile per riuscirci rimane sempre lo stesso ed è limitato.

3 minuti possono fare la differenze… in the good or in the bad!

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La valutazione del colloquio di lavoro

Pensare a come fare bella impressione nei confronti del recruiter di turno non basta.

Occorre mettersi dall’altra parte e riflettere sul lavoro di selezione intrapreso dall’azienda.

Non saremo certamente gli unici ad avere la grande e rara opportunità di un incontro conoscitivo.

E questo dovrà spingerci oltre.

GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO DI LAVORO

Mettiamoci, dunque, nei panni dell’azienda e analizziamo gli elementi imprescindibili e le attitudini/atteggiamenti oggetto di valutazione.

Ne abbiamo tracciati otto, eccoli di seguito:

1 Requisiti effettivi per il ruolo

2 Attitudini del candidato

3 Fit con l’azienda

4 Mobilità

5 Le passioni

6 Flessibilità

7 Curriculum Vitae

8 Fiducia in se stessi

Analizziamoli nel dettaglio per comprendere meglio il punto di vista del selezionatore.

Questo esercizio è necessario per ritagliare una candidatura su misura per l’azienda.

Iniziamo:

Requisiti effettivi per il ruolo

Sono le cosiddette Hard Skills, competenze necessarie e imprescindibili per garantire le performance giuste nel ruolo richiesto

Attitudini del candidato

Stiamo assumendo un battitore solista, un gregario, un uomo squadra?

Il recruiter porrà domande per testare molte delle nostre caratteristiche personali, tra cui:

  • Attitudine al lavoro di squadra
  • Flessibilità
  • Gentilezza
  • Educazione
  • Stile comunicativo
  • Atteggiamento comportamentale
  • etc..

Sono le cosiddette Soft Skills che fanno di noi chi siamo veramente.

💡 Link Utili: Non sottovalutare l’eventualità che ti venga posta qualche domanda scomoda, ti consigliamo di leggere qui: Le domande trabocchetto.

Fit con l’azienda

Ogni società ha i suoi valori ed ogni dipendente e collaboratore si muove per nome e conto dell’azienda.

E’ importantissimo, dunque, che il candidato sia in linea con quello specifico vissuto aziendale.

Preparati a domande apparentemente innocue ma capaci di sondare i tuoi aspetti valoriali, etici e morali.

Mobilità

Per un’azienda, assumere una risorsa significa anche investire nella sua crescita.

La domanda che un’azienda può porsi è: “vorrò tenere questa risorsa sempre nello stesso posto per tutta la sua vita?”

Molto probabilmente NO.

Assumere una persona, dunque, è per l’azienda un investimento sul Capitale Umano.

E quel capitale deve essere reinvestito per portarlo al massimo rendimento.

La mobilità, dunque, è la chiave per l’azienda ed anche per la risorsa perché ne aumenta le conoscenze e le competenze.

Le passioni

Le domande sulle passioni personali, sullo sport e molto altro, dicono moltissimo sul candidato.

E’ la passione che fa diventare le persone fantastiche in quello che fanno!

Le aziende cercano di scoprire questa passione nei propri candidati e nella propria forza lavoro.

Infatti senza passione per il proprio lavoro, c’è la mediocrità e la sopravvivenza, che per le aziende sono una minaccia.

Flessibilità

Se il cambiamento è la nuova costante allora la flessibilità e l’adattabilità diventano due requisiti fondamentali.

Reinventarsi, adattarsi, ripensare i luoghi del proprio lavoro, le aeree del proprio lavoro, analizzare i trend futuri e capire dove e come portare frutto.

Chi si siede e si ferma è già dieci anni indietro.

Il Curriculum Vitae

Non si parla mai abbastanza di quanto sia importante il curriculum vitae e, ancor più, di quanto sia fondamentale avere un CV in linea con il ruolo per il quale si concorre!

Non esiste un solo CV, esistono tante versioni del CV in base ai posti che vogliamo ricoprire.

E’ un lavoro certosino e meticoloso di adattamento delle proprie skills (hard and soft) al ruolo che vogliamo ricoprire.

One size doesn’t fit all!

Il ruolo chiave del non verbale

Prendi ad esempio la foto curriculum.

Se decidi di inserire una foto nel curriculum vitae, fallo al meglio delle tue possibilità.

Scegli un’immagine professionale e fai di tutto per evitare foto non pertinenti o non adeguate ad un CV.

Una foto sbagliata non ti farà mai arrivare al colloquio.

Anzi, con molta probabilità non farà arrivare il recruiter neppure a leggere le tue competenze!

Dai grande importanza alla forma, cosa che tanti sottovalutano drammaticamente.

Fiducia in se stessi

In un contesto di colloquio di lavoro, la fiducia in se stessi svolge un ruolo essenziale.

Essa rappresenta la chiave per presentarsi in modo convincente, evidenziando le proprie capacità senza arroganza.

Navigando attraverso le sfide dell’incertezza lavorativa, la fiducia in se stessi può essere l’elemento distintivo tra il successo e la sconfitta.

Durante un colloquio, comunicare con sicurezza le proprie qualità e il valore che si può portare all’azienda è fondamentale per impressionare i selezionatori e conquistare il lavoro desiderato.

Cosa NON dire nel colloquio di lavoro

Abbiamo visto come prepararsi per un colloquio di lavoro e quali siano gli atteggiamenti positivi da tenere.

Ma quali sono gli errori da NON fare durante un colloquio?

Eccone alcuni dei più classici:

  • Non parlare male dei tuo colleghi/superiori (attuali o passati)
  • Mai dare false informazioni
  • Evita di parlare mai “sopra” il recruiter
  • Ricordati sempre che sei sotto esame
  • Non lasciare che i fallimenti del passato influiscano sul presente

Non parlare male dei tuo colleghi/superiori

Fai attenzione a non cadere nel tranello, sii rispettoso e soprattutto grato per quanto fatto sino ad ora e per tutto ciò che hai imparato.

Mostra sincero rispetto, anche se questo ti costi fatica.

Mai dare false informazioni in un colloquio di lavoro

Lo abbiamo già visto, una bugia più o meno grande rischia di escluderti dalle fasi di selezione e non ne vale la pena.

Evita di parlare “sopra” il recruiter

Ascolta bene e parla poco o, meglio, solo quando richiesto.

Non avere atteggiamenti eccessivi nè sfrontati.

Non interrompere mai il recruiter, semmai mostra attenzione per ciò che dice e rispondi in modo pertinente.

Ricordati sempre che sei sotto esame

Massima attenzione a non cadere nel tranello del “sentirsi a proprio agio”.

Ogni elemento, parola, atteggiamento, è valutato come tale ed il recruiter è un professionista in questo.

E’ lì per studiarti e comprendere le tue caratteristiche personali, ancor più di quelle professionali.

Per quelle è sufficiente valutare il curriculum vitae.

Non lasciare che i fallimenti del passato influiscano sul presente

Scrollati di dosso qualsiasi rimorso per i tuoi insuccessi.

Concentrati sulle tue qualità e su quanto di positivo puoi fare per l’azienda.

Dimostra di essere una risorsa desiderosa di apprendere.

Follow-up dopo il primo colloquio di lavoro

Il follow-up dopo il primo colloquio di lavoro è un passaggio cruciale che può rafforzare la tua candidatura e dimostrare il tuo interesse per la posizione.

Idealmente, dovresti inviare una email di ringraziamento entro 24 ore dal colloquio, esprimendo apprezzamento per l’opportunità e riaffermando il tuo interesse per il ruolo.

In questa comunicazione, è anche saggio evidenziare brevemente come le tue competenze e esperienze si allineano con i requisiti del lavoro e come potresti contribuire al successo dell’azienda.

Questo non solo mostra professionalità, ma mantiene anche aperte le linee di comunicazione tra te e il potenziale datore di lavoro, aumentando così le tue possibilità di essere ricordato positivamente quando arriverà il momento delle decisioni finali.

💡 Link Utili: Leggi il nostro approfondimento: le migliori strategie di follow-up dopo il primo incontro con l’azienda

Feedback personale e secondo colloquio di lavoro

Annotare le proprie sensazioni a caldo dopo un colloquio di lavoro può essere un’ottima pratica, per vari motivi che affronteremo a breve.

La raccomandazione, quando scrivi il tuo feedback personale, è quella di essere onesto e obiettivo.

Fornisci dettagli specifici sulle tue sensazioni, sulle domande o situazioni che hanno suscitato una particolare reazione emotiva e su ciò che potresti fare diversamente in futuro.

Tutto quello che annoterai, potrà tornare assai utile in un eventuale e auspicato secondo colloquio.

Ricorda che queste note personali sono solo per te, quindi non devi preoccuparti di come sono formulate.

L’obiettivo principale è annotarle al più presto per poi utilizzarle come strumento di crescita e preparazione per il futuro.

Ecco 5 motivi perché il feedback personale è importante:

1 Auto-riflessione immediata

Dopo un colloquio, le tue emozioni e le tue prime impressioni sono fresche nella memoria.

Scrivendo le tue sensazioni a caldo, puoi catturare pensieri e reazioni istintive che potrebbero essere utili per la tua auto-riflessione.

2 Identificazione di punti di forza e debolezza

Scrivendo le tue sensazioni, puoi identificare i momenti in cui ti sei sentito sicuro e in controllo e quelli in cui potresti aver avuto qualche incertezza.

Questo può aiutarti a comprendere meglio i tuoi punti di forza e le aree in cui potresti migliorare.

3 Preparazione per il futuro

Se hai un secondo colloquio o altre interviste future, le tue note possono servire come riferimento utile.

Puoi utilizzare le tue sensazioni passate per prepararti meglio, concentrando l’attenzione su determinati aspetti che desideri migliorare o rafforzare.

4 Gestione dello stress

Scrivere le tue sensazioni può anche aiutarti a gestire lo stress post-colloquio.

È normale sentirsi ansiosi o preoccupati dopo un’intervista, ma mettere le tue emozioni nero su bianco può spesso contribuire a rilassarti e a vedere la situazione in modo più obiettivo.

5 Rinforzare l’apprendimento

Riflettere sulle tue sensazioni può aiutarti a imparare dagli errori e dai successi passati.

Questo processo di auto-valutazione può contribuire al tuo sviluppo professionale a lungo termine.

Come prepararsi al colloquio di lavoro: Conclusione

Step 1. Il selezionatore traccia otto requisiti chiave per valutare i candidati in un colloquio di lavoro

Step 2. I requisiti effettivi per il ruolo includono le competenze necessarie (Hard Skills) per svolgere il lavoro in modo efficace

Step 3. Le attitudini del candidato, tra cui l’attitudine al lavoro di squadra, la flessibilità e il comportamento, sono importanti per determinare il fit culturale con l’azienda
(Fit con l’azienda)

Step 4. La mobilità è essenziale, poiché le aziende cercano risorse disposte a crescere e ad adattarsi ai cambiamenti

Step 5. Le passioni personali e la passione per il lavoro sono importanti per distinguersi e avere successo

Step 6. La flessibilità e l’adattabilità sono skill chiave per il futuro, dato che il cambiamento è costante

Step 7. Il curriculum vitae o, ancor meglio, la lettera di presentazione, devono essere adattati al ruolo desiderato, evidenziando le skills rilevanti

Step 8. La forma, inclusa la foto curriculum qualora si decidesse di inserirla, è importante nel processo di selezione

Step 9. La forza interiore e la fiducia in se stessi sono fondamentali per affrontare le sfide

Step 10. Durante il colloquio di lavoro, evita di parlare male dei colleghi/superiori, di dare false informazioni, di essere eccessivamente sopraffatto o di lasciare che i fallimenti passati influiscano sul presente

Speriamo che questo articolo ti sia stato utile!

Ti auguriamo il meglio!

Se pensi che possa essere interessante per i tuoi amici o colleghi, non esitare a condividerlo e diffondere questi preziosi consigli!

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